Audizione Commissione Giustizia

2 giugno 2017

Si sono svolte presso la Commissione Giustizia della Camera le audizioni sullo schema di decreto che completa l'attuazione della legge delega 57/2016. Potete vedere la video registrazione delle audizioni qui (30 maggio) e qui (31 maggio).

Né i Procuratori né il Presidente del Tribunale di Torino, Massimo Terzi, sono stati convocati.

L’Associazione Sei Luglio aveva chiesto con un comunicato l’audizione dei Procuratori, perché, in questo momento di chiusura totale da parte del Governo, sarebbe stata l’unica possibilità fare emergere l’impatto negativo della riforma sul funzionamento degli uffici. Il comunicato è stato interpretato  dalla Presidente della Commissione Giustizia della Camera come «attentato all’autonomia del Parlamento». Abbiamo tentato di spiegare in Commissione che il parere dei dirigenti degli uffici sarebbe stato tecnico e rappresentativo non della situazione di un singolo ufficio giudiziario (sia in considerazione della formazione della delegazione dei Procuratori, sia in considerazione delle osservazioni di sistema svolte dal Dr. Terzi), mentre il parere dell'ANM è meramente politico, come richiesto dallo stesso Ministro Andrea Orlando. Eravamo lì per reiterare anche la nostra richiesta estendendola ai presidenti di tribunale. La Presidente ci ha interrotti e non ha risposto ai nostri argomenti. Ad ogni modo noi abbiamo depositato la relazione del Dr. Terzi e la trascrizione del suo intervento, e, in Commissione, come potrete vedere, abbiamo proseguito così:

«Abbiamo depositato una relazione redatta da lui (Presidente del Tribunale di Torino, n.d.r.), che dimostra, dati alla mano, come attraverso un teorema, che lo schema di decreto in esame, mette in ginocchio gli uffici giudiziari in tutta Italia. Nel corso dell’incontro tenuto a Torino venerdì scorso, il Dr. Terzi ha esordito dicendo di avere risposto così agli autori dello schema di decreto che glielo avevano inviato: “Non sapete di che cosa state parlando”. Noi  vi chiediamo di leggere la relazione per capire di che cosa stiamo parlando (abbiamo depositato anche la trascrizione integrale del suo intervento a Torino).

Il decreto, dunque, introdurrebbe fattori gravissimi di inefficienza. Il Dr. Terzi ha dichiarato che non si può attuare un progetto di legge che distrugge un servizio essenziale come quello della giustizia.

Non solo. La motivazione del Governo alla base del decreto è la necessità di superare i noti rilievi della Commissione Europea. Invece, come dichiarato perfino da un rappresentante dell’ANM in sede di audizione davanti al CSM, questo decreto porta l’Italia dritta dritta alla sanzione della Commissione Europea, in quanto la riduzione di tutti i magistrati onorari a lavoratori part-time, con la disciplina prevista, non supera proprio il principio di non discriminazione, richiamato non solo dalla Commissione Europea, ma anche dal Comitato Europeo dei Diritti sociali nella decisione che abbiamo depositato. Vi invitiamo a leggere  anche la nota in diritto che abbiamo prodotto sul punto., redatta dall’Avv. Claudio Tani, che, insieme all’avv. Bozzi ha formulato con successo la nota questione di legittimità costituzionale  della  precedente legge elettorale.

Cui prodest?, abbiamo chiesto più e più volte. La nuova disciplina peggiora il sistema giustizia e non supera le violazioni del diritto UE.

Siamo qui, dunque, per chiedervi di assumervi la responsabilità politica di dare parere negativo allo schema di decreto. Come ha dichiarato il Dr. Massimo Terzi a Torino, il legislatore deve prendersi una “pausa di riflessione”.

L’Italia dovrà rispondere davanti alla Commissione Europea nel prossimo autunno? Bene. Per evitare una sanzione deve, immediatamente, con decreto legge, adottare una misura tampone che riconosca a noi tutti la tutela previdenziale e assistenziale. Sappiamo che il collega Calogero, colpito da un carcinoma, ha scritto a tutti voi una lettera. Noi aggiungiamo che il carcinoma non è una malattia onoraria. L'italia, così facendo in autuno potrebbe dimostrare alla Commissione Europea che si sta impegnando effettivamente a prevedere uno statuto che corrisponda alle nostre attuali funzioni  e non violi il diritto UE, e allo stesso tempo garantisca un sistema di giustizia efficiente».

Abbiamo anche richiamato la proposta dell'Associazione Movimento Sei Luglio ed evidenziato che la nota in diritto che abbiamo prodotto è stata redatta dall'Avv. Claudio Tani, che insieme all'Avv. Bozzi ha già formulato con successo la questione di legittimità costituzionale della precedente legge elettorale.

Qui pubblichiamo i documenti che abbiamo depositato (oltre alla relazione citata anche la sintesi dell'incontro dei Procuratori con il Ministro).